Immerso nella suggestiva campagna marchigiana, lungo la strada che collega Isola del Piano a Urbino, sorge il suggestivo Monastero di Montebello. Questo antico cenobio fu il primo rifugio dei frati Girolamini, fondato nel XIV secolo dal Beato Pietro Gambacorta da Pisa.
Le radici spirituali e la semplicità di vita del fondatore si fondono con la bellezza naturale dei Monti delle Cesane, creando un luogo di pace e contemplazione. Qui, tra le fronde e le rocce, Gambacorta edificò la Congregazione dedicata a San Girolamo e il monastero che porta il nome di Montebello.
Nel corso dei secoli, la Congregazione si espanse, fondando numerosi conventi nel ducato di Urbino e oltre. Tuttavia, nel 1933, l’Ordine fu soppresso da Pio XI e il Monastero di Montebello cadde in disuso per decenni.
La rinascita di questo luogo di spiritualità e cultura avvenne negli anni ’70 grazie all’opera di Gino Girolomoni, pioniere dell’agricoltura biologica in Italia. Montebello divenne la sede di una delle prime cooperative agricole biologiche del paese, portando nuova vita e vitalità alla regione.
Oggi, il Monastero di Montebello è molto più di un semplice luogo di produzione agricola. È diventato un centro di incontri, attività formative e culturali, promuovendo la condivisione di conoscenze e la valorizzazione della tradizione contadina. Presso il monastero, è possibile visitare il Museo della Civiltà Contadina “Sulle tracce dei nostri padri”, che offre un’immersione nella storia e nelle tradizioni agricole della regione.
Con la sua storia ricca e il suo impegno per la sostenibilità e la cultura, il Monastero di Montebello è un luogo da non perdere durante la visita alle Marche, offrendo un’esperienza autentica e arricchente per tutti i visitatori.