Il borgo di Sant’Ippolito, situato nelle Marche in provincia di Pesaro e Urbino, ha una storia ricca che affonda le sue radici fin dalla preistoria, come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici. Tra le scoperte più significative vi è quella di una villa rustica romana del II secolo d.C. nella zona di Pian di Rose, che evidenzia l’importanza di questo territorio durante l’epoca romana.
Il primo insediamento abitato di Sant’Ippolito può essere fatto risalire ai secoli V o VI, un periodo segnato dalle incursioni barbariche nelle valli del Metauro. In risposta a queste minacce, gli abitanti della zona di Forum Sempronii (l’attuale Fossombrone) si rifugiarono sulle colline circostanti, portando con sé le reliquie di Sant’Ippolito. Su queste colline venne fondata una pieve dedicata al santo, mentre dopo l’anno Mille fu costruito l’omonimo castello poco distante dalla chiesa.
Nel 1255, il Castello di Sant’Ippolito riuscì a liberarsi dal controllo vescovile e passò sotto la protezione del Comune libero di Fossombrone, entrando a far parte del suo contado. Per oltre un secolo, il borgo fu sotto il dominio dei Malatesta, una potente famiglia signorile che esercitò il proprio controllo su molte terre delle Marche. Successivamente, Sant’Ippolito passò sotto il controllo del Ducato di Urbino, guidato prima dai Montefeltro e poi dai Della Rovere. Durante il governo di Federico da Montefeltro, probabilmente fu costruita la Rocca di Sant’Ippolito, un’imponente fortificazione il cui progetto fu affidato al rinomato architetto Francesco di Giorgio Martini, uno dei più grandi ingegneri militari del Rinascimento italiano.
Con la morte di Francesco Maria II Della Rovere nei primi anni del 1600, Sant’Ippolito, come tutto il territorio del Ducato di Urbino, passò sotto il controllo dello Stato della Chiesa. Questo dominio ecclesiastico durò fino al 1860, anno in cui, con l’Unità d’Italia, Sant’Ippolito entrò a far parte del Regno d’Italia. La storia del borgo riflette le complesse vicende politiche e militari che hanno caratterizzato l’Italia centrale, rendendolo un luogo di grande interesse storico e culturale.