Tra gli eventi folkloristici di maggior impatto, il Cavallo di Fuoco di Ripatransone si distingue per la sua unicità. Questa straordinaria rievocazione storica risale al maggio del 1682, quando un artificiere di Atri, per onorare la Madonna di San Giovanni, attraversò più volte la piazza cittadina con un cavallo sprigionando spettacolari fuochi d’artificio in tutte le direzioni.
Oggi, questa tradizione è un simbolo radicato nel cuore del Piceno, rimasta immutata nei secoli e unica nel suo genere in Italia e si ripete tutti gli anni, la domenica dopo Pasqua.
Alle ore 21.00, la preparazione del Cavallo segna l’inizio del momento più atteso. I giovani e gli appassionati ripani accolgono il Cavallo fuori dal Museo del Cavallo di Fuoco, accompagnandolo con cori “propiziatori” che esprimono amore e dedizione per questa festa.
Il Cavallo, scortato dal Corpo Bandistico Città di Ripatransone, percorre Corso Vittorio Emanuele II sulle note della celebre “Marcia 23”, l’inno ufficiale dell’evento. Giunto nelle Piazze Matteotti e Condivi, trova ad attenderlo una folla entusiasta e festante.
Lo Spettacolo Pirotecnico
Una volta completato un giro di ricognizione, l’illuminazione pubblica viene spenta, un momento che scatena l’entusiasmo del pubblico. L’accensione della miccia segna l’inizio dello spettacolo pirotecnico, che si articola in due momenti:
- Fuochi ad altezza uomo: Creano un’atmosfera vivace, scatenando un “giocoso panico” tra gli spettatori.
- Fuochi aerei: Regaleranno meravigliosi giochi di luce, suscitando emozione e stupore.
Lo spettacolo dura circa 30 minuti, alternando divertimento e magia.