L’Abbadia di San Pietro al Conero, imponente costruzione romanica situata quasi alla sommità del Monte Conero, rappresenta un affascinante esempio di architettura religiosa nella regione delle Marche.
Le sue origini affondano nelle profondità del Medioevo, quando l’area era già frequentata da eremiti che dimoravano nelle grotte naturali o scavate nelle rocce, noti come romitori. Si ritiene che il romitorio di San Pietro esistesse già prima dell’XI secolo, periodo in cui venne eretta l’abbadia. Inizialmente non appartenente ad alcun ordine religioso, in seguito fu occupato dai monaci benedettini.
La costruzione della chiesa e del monastero fu incentivata da donazioni nobiliari, come quella dei conti Cortesi nel 1037, che cedettero la chiesa già esistente per l’istituzione di un monastero. Nel corso dei secoli, l’eremo subì ampliamenti e restauri, fino ad assumere l’aspetto attuale.
La struttura dell’Abbadia di San Pietro al Conero è caratterizzata da una chiesa basilicale divisa in tre navate da pilastri compositi e cilindrici, un’abside sporgente e un campanile duecentesco sul fianco destro. La cripta sottostante conserva pilastri e colonne di recupero, testimonianze della sua storia millenaria.
L’interno della chiesa è adornato da capitelli finemente scolpiti, datati al XII secolo, con raffigurazioni zoomorfe e motivi vegetali tipici dell’arte romanica-padana. La cripta, risalente all’XI secolo, presenta capitelli più semplici, ma ugualmente suggestivi.