Il Borgo di Torchiaro, il cui nome di origine longobarda fa riferimento a un recipiente per cibi o acqua, era uno dei castelli appartenenti a Fermo nel XIV secolo. Di dimensioni contenute, il Castrum Torchiarii è ancora testimoniato dalla sua porta a sesto acuto, risalente al XIV secolo, con rifacimenti successivi del secolo seguente.
Il territorio del castello era attraversato da un ramo della Via Salaria che collegava Ascoli con Petritoli e si dirigeva verso il fiume Ete Vivo e il fosso Rio, passando vicino alla chiesa di San Marco a Ponzano.
Nella piazzetta di Torchiaro sorge la chiesa dedicata ai Santi Simone e Giuda, ricostruita nel 1827 su progetto dell’architetto Alessandro Vassalli di Monte San Giusto. La chiesa, a navata unica e di struttura semplice, conserva un’acquasantiera del XIII secolo realizzata con reperti romani, e due colonne di marmo che supportano la tribuna della cantoria.
Il Castello di Torchiaro subì devastazioni durante le incursioni: il 3 e 4 aprile 1415 fu saccheggiato e incendiato dalle truppe dei Malatesta, e nuovamente il 30 settembre 1443 dalle milizie dello Sforza.
Nel 1833, con la suddivisione territoriale dell’epoca, Torchiaro divenne un comune appodiato della Comunità di Ponzano e, successivamente, con l’Unità d’Italia nel 1860, fu annesso come frazione del comune di Ponzano di Fermo. Un atto di transazione datato 1763, conservato a Monterubbiano, riguarda i confini tra il comune di Ponzano e Torchiaro, e l’archivio storico di Torchiaro è confluito nel Comune di Ponzano di Fermo.