La Mole di Ancona rappresenta un esempio significativo di trasformazione di un semplice spazio fisico in un sistema culturale complesso e articolato. Non è solo un luogo, ma un vero e proprio sistema culturale che abbraccia diverse funzioni: espositiva, performativa, formativa e produttiva. Questo progetto ambizioso è stato possibile grazie a un’architettura imponente e carismatica, capace di evolversi mantenendo un legame profondo con il passato, senza escludere nessuno dal suo abbraccio creativo.

Ancona, con la sua storia di porto e di scambi, incarna lo spirito di apertura e innovazione che si riflette nella Mole. Questa città, cresciuta tra traffici e incontri, è stata il terreno fertile per un luogo come la Mole, che nel tempo si è trasformata da spazio culturale a sistema culturale. Il restauro paziente e curato della struttura, iniziato negli anni Novanta, ha permesso di recuperare e valorizzare questo monumento, trasformandolo in un punto di riferimento per l’intera comunità.

Un Viaggio nella Storia della Mole

La storia della Mole inizia nel 1732, quando Papa Clemente XII incarica Luigi Vanvitelli di ridisegnare il porto di Ancona, includendo la costruzione del Lazzaretto. Questo edificio, originariamente pensato per funzioni sanitarie e difensive, si erge come un’isola artificiale completata nel 1743. Nel corso dei secoli, la Mole ha visto cambiare più volte la sua destinazione d’uso: da magazzino per merci a raffineria di zucchero, da deposito militare a magazzino per tabacchi. Ogni trasformazione ha lasciato un’impronta sulla struttura, ma la Mole ha sempre mantenuto il suo carattere distintivo.

Dopo un lungo periodo di utilizzi vari e spesso degradanti, nel 1989 la Mole è stata affidata alla Soprintendenza, che ha avviato un processo di restauro finalizzato a recuperare le linee architettoniche originarie e la funzione culturale dell’edificio. Grazie al costante impegno del Comune di Ancona e al sostegno della Fondazione Cariverona, la Mole è stata gradualmente restituita alla città. Oggi ospita spazi espositivi, congressi, eventi sociali e culturali, incarnando la missione di sostituire il concetto di semplice spazio culturale con quello di sistema culturale.

Attualmente, la Mole è un luogo in cui l’azione culturale è al centro della scena. Le sue funzioni espositive, performative, formative e produttive si intrecciano in un dialogo continuo tra passato e presente, tra tradizione e innovazione. La Mole non è solo un monumento; è un sistema culturale vivente che riflette l’identità di Ancona, una città storicamente proiettata verso il futuro, capace di reinventarsi e di esplorare nuove frontiere culturali.

Banchina Giovanni da Chio, 28, 60121 Ancona AN

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Mole Vanvitelliana – Ancona

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