Montignano, un borgo collinare situato a 8 km da Senigallia, affonda le sue radici nell’epoca romana, ma nel corso dell’Alto Medioevo si perdono le tracce del suo passato. Diverse ipotesi sono state formulate sull’etimologia del suo nome, originariamente associato al fuoco (ignis), suggerendo l’esistenza di un vulcano o la memoria di un incendio barbarico. Altri studiosi propongono che il nome derivi dai fuochi di segnalazione accesi sulle colline per avvistare incursioni piratesche. È anche possibile che il nome Montignano derivi da “Ager Montinianus,” un termine tardo-romano che indica un podere appartenente a Montinius.
La Torre Albani, originariamente conosciuta come “Tor Feltresca,” fu costruita dai Della Rovere verso la fine del Quattrocento, sotto il governo dei Montefeltro su Senigallia. Questa torre, parte di un sistema difensivo costiero, aveva la funzione di punto di avvistamento e comunicazione, particolarmente importante per contrastare le incursioni dei corsari turchi nell’Alto Adriatico. I segnali visivi, come torce e fuochi, permettevano una rapida comunicazione con la Rocca di Senigallia a nord, Montemarciano a sud, e persino con Ancona, oltre che con le torri situate più all’interno.
Alla fine del Settecento, la torre venne acquistata dai parenti del Cardinale Gianfrancesco Albani, Abate Commendatario di Sitria, e da allora prese il nome di Torre Albani. Durante il XIX secolo, la torre subì un restauro significativo sotto la direzione dell’ingegnere Antonietti, che sopraelevò l’edificio di un piano e modificò la scala centrale. Nel 1886, la torre fu acquistata dal principe Emanuele Ruspoli, e ancora oggi lo stemma della famiglia Ruspoli è visibile sul portone d’ingresso della torre e all’ingresso della chiesetta del “Crocifisso della Torre.”
La Torre Albani rappresenta un esempio tipico di architettura militare tra Medioevo e Rinascimento. Costruita come presidio in una posizione strategica, la torre svolgeva un ruolo fondamentale nella rete di comunicazione visiva lungo la costa adriatica, coprendo un’ampia area che si estendeva da Senigallia ad Ancona, e verso l’entroterra fino a Montemarciano e altri piccoli centri collinari. In caso di pericolo, come le incursioni saracene, i segnali dalla torre avrebbero rapidamente allertato le comunità circostanti.
Oggi, la Torre Albani non solo conserva la sua struttura storica, ma continua a raccontare la storia di un’epoca in cui il controllo del territorio e la difesa della costa erano cruciali per la sicurezza delle comunità locali.